sabato 12 aprile 2025

Vicina è La PAROLA 13 Aprile 2025 Domenica di Passione/C la Passione dell’Amore I racconti della passione e morte di Gesù Nazareno: la versione di Luca

Vicina è La PAROLA
13 Aprile 2025
Domenica di Passione/C















Isaia 50,4-7 / Salmo 21

Filippesi 2,6-11

Luca 22,14- 23,56


la Passione dell’Amore

I racconti della passione e morte di Gesù Nazareno: la versione di Luca


Gli studi sui racconti evangelici della passione e morte di Gesù il Nazareno hanno mostrato che essi costituiscono probabilmente il primo nucleo delle memorie scritte, ancora vive nei ricordi dei discepoli riguardo alle ultime settimane di vita terrena del loro Maestro. 

Le attuali narrazioni sembrano seguire uno schema comune nel riportare gli avvenimenti di quelle ultime ore: Getsemani; processo giudaico e romano; verso il Calvario; crocefissione e morte; sepoltura. In queste unità letterarie si inseriscono poi tradizioni particolari sulla cena pasquale, sul processo, sul Calvario, sulla sepoltura… dovute anche a fonti particolari.

Esse poi si differenziano anche per episodi esclusivi in base all’intenzione teologica catechetica di ciascuno ed alle varie situazioni comunitarie.

Sembra che i redattori si siano basati su un breve resoconto arricchito successivamente seguendo due tradizioni: una che voleva far notare la realizzazione delle profezie di Isaia sul “Servo sofferente” (Marco e Matteo) e un’altra orientata al “sacrificio pasquale” di Gesù come glorificazione messianica (Luca e Giovanni).

Tra l’altro essi mettono in evidenza l’esperienza di fede che le loro comunità facevano nel meditare sulla passione del Signore: da gruppi sparuti erano diventati comunità ben avviate e organizzate, con una gioiosa comunione e in continua espansione, ma esposte anche alle prime difficoltà, interne ed esterne, anche a persecuzioni che portavano smarrimento e scoraggiamento.

È quindi importante che la vicenda dolorosa fosse letta come “dono d’amore” secondo un “piano divino” di cui il Figlio stesso era consapevole nel quale si muovono, intrecciandosi e a volte opponendosi, la manifestazione di Gesù e il rifiuto umano. Diventa così anche un paradigma per la vita dei credenti e delle loro comunità che rileggono tutta la vicenda terrena del Nazareno alla luce della risurrezione e così la scrivono, in modo tale che appaia come anche per Lui questa prospettiva fosse già la motivazione al suo “consegnarsi” e fosse anche di consolazione per loro.

Luca, nel suo racconto evangelico, presenta spesso Gesù deciso nel proseguire il suo cammino verso Gerusalemme dove liberamente e coscientemente sa che il suo destino è di compiere fedelmente la volontà del Padre, fino in fondo, fino alla morte (9,21ss. 44. 51; 18,31-34). Dall’inizio del suo ministero esiste per Lui una “necessità salvifica” che si rivela nei suoi incontri e annunci [de͂in = è necessario: cf 13,33] e che dà a tutto il suo compimento (cf 22.37).

Con questa consapevolezza Egli si consegna al Padre (cf 23,46) e vive anche il tradimento dei suoi discepoli, come sua consegna all’umanità spalancando a tutti, senza distinzioni, il paradiso (cf 23,39-43). Luca presenta un Gesù mite ed evidenzia anche atteggiamenti di benevolenza verso di Lui (cf 22,41; 23,27-31.34a.43.46a.40-43); mitiga e omette i particolari più crudi della passione (cf 22,40-46 // Marco).

Ora, noi che ascoltiamo o leggiamo il racconto non siamo semplici spettatori poiché si compie nella nostra carne umana il suo mistero di morte e risurrezione: Egli realizza quello che ha insegnato e i suoi discepoli sono chiamati a seguirlo (M. Galizzi). Egli è il “primo martire” e con Lui “la Chiesa è sempre sotto la croce”. (W. Wilkens). 


Schema e Struttura del Racconto Lucano 

Presentazione dell’opera lucana (cf Atti 1,1-2) 1,1-4

L’annuncio della Salvezza 1,5- 9, 50

Il realizzarsi della Salvezza:

verso Gerusalemme 9,51- 21,38


Il compimento della salvezza

in Gesù crocifisso-risorto (cf Atti 1,3- 14) 22,1- 24,53

La consegna messianica di Gesù 22,1-62

La consegna di Giuda al sinedrio 22,1-6

La consegna di Gesù nella cena pasquale 22,7-23

La consegna del servizio ai discepoli 22,24-30

La consegna dei fratelli a Pietro 22,31-38

La consegna di Gesù alla volontà del Padre 22,39-47

La consegna di Gesù ai soldati 22,48-53

La consegna del discepolo Pietro 22,54-62

La sofferenza messianica 22,63- 23,38

Oltraggi e interrogatorio 22,63-71

Gesù da Pilato 23,1-7

Gesù da Erode 23,8-12

La consegna di Gesù ai Giudei 23,13-25

Chi segue Gesù portando la croce 23,26-32

La morte messianica svela l’amore 23,33-49

La crocifissione di Gesù 23,33-38

La consegna del Paradiso al malfattore 23,39-43

La consegna dello Spirito 23,44-49

La consegna nel sepolcro 23,50-56

L’esperienza del Risorto 24,1-53

L’esperienza delle donne al sepolcro 24,1-12

L’esperienza dei due discepoli verso Emmaus 24,13-35

L’esperienza dei discepoli riuniti 24,36-49

La definitiva consegna al Padre 24,50-53


Contestualizzazione liturgica

La passione e morte di Gesù è “profetizzata” come consegna di sé dal brano proclamato di Isaia [I lettura]: la sottomissione alla violenza dei suoi avversari fa emergere la determinazione e la risolutezza del Servo, nel suo essere non-violento, come affidamento al Signore.

Il “mistero” di tale abbassamento/umiliazione è proclamato dall’apostolo Paolo nella lettera alla comunità cristiana di Filippi [II lettura] come spogliazione e svuotamento del Figlio, della sua divinità fino alla condizione di schiavo, che riemergerà condivisa con tutta l’umanità e con l’intero cosmo nella sua risurrezione.

È l’unica e universale parola dell’Amore che Gesù rivela essere il linguaggio potente che raggiunge non solo i presenti ma anche noi credenti, smascherati delle nostre contraddizioni [Luca 23,13.15.22), siamo così condotti nella verità di noi stessi a ritrovare il rapporto con il Padre (cf 2,34-35; 23,34.46.48). È la parola del Maestro che proprio nella cena svela dell’amore ogni suo possibile tradimento (22,1-23), ribaltamento (vv. 24-30), presunzione (vv. 31-46) ed offre la sua testimonianza personale ai discepoli e a noi sua chiesa il dono di sé che fa eterno l’amore.

In questa prospettiva la narrazione della cena non è un preambolo alla passione ma la anticipa svelandone il senso e il significato, il suo valore. Questo dovranno per sempre ricordare i suoi discepoli ogni volta che spezzeranno il pane (1Corinti 11,23-26; Atti 2,42): memoria del suo ardente desiderio d’amarci e profezia del suo compimento finale (cf vv. 22,14-20) affinché sia annunciata come parola d’amore a tutti gli sfiduciati (cf Isaia 50,4).


La Settimana Santa: cuore di tutto l’anno


La Domenica di Passione/delle Palmeaprirà le celebrazioni della Settimana santa, cuore di tutto l’anno liturgico e della nostra spiritualità cristiana. palme

Vivremo in anteprima tutto il mistero della passione, crocifissione, morte e sepoltura del Signore Gesù. Sarà il racconto dell’evangelista Luca a condurci 

con Gesù, figlio obbediente, fino alla croce dove il Padre manifesta in pienezza 

il suo amore misericordioso per tutta l’umanità.cena


Rivivremo con altrettanta intensità il mistero di questo Amore croce

nella Cena del Signore, il Giovedì santo: l’eucaristia,

il comandamento dell’amore reciproco, il sacerdozio ministeriale 

sono il dono che il Signore Gesù fa di sé stesso 

per rimanere sempre presente in mezzo a noi e in noi.


Il Venerdì santo, adoreremo e baceremo la Croce,

che il Crocifisso ha trasformato da strumento di supplizio in Albero di Vita


Il silenzio accompagnerà il Sabato santo, in attesa dell’esplosione di luce vegliapasqua

e di gioia della Notte pasquale.



Nella Santa Veglia ripercorreremo a tappe la storia di salvezza 

fino ad oggi: anche noi, celebrando l’Eucaristia nella Chiesa, possiamo rinascere a vita nuova, in un continuo Battesimo: immersi nel Signore Gesù, il Crocifisso Risorto!



Preghiamo con la Liturgia

Padre, santo e misericordioso,
che hai dato come modello agli esseri umani
il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,
fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,
fa’ che abbiamo sempre presente
il grande insegnamento della sua passione,
per partecipare alla gioia della risurrezione. Amen.


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