La Comunità parrocchiale
San Tommaso in Ortona
un cantiere di ascolto
di relazioni / di servizio
Le “consegne” di papa Francesco sul cammino sinodale Cantieri sinodali
Esperienza di ascolto dello Spirito e di confronto tra le diverse voci delle comunità cristiane: un coinvolgimento di tanti… per il presente e per il futuro.
Si tratta di un’esperienza spirituale unica, di conversione e di rinnovamento, che potrà rendere le vostre comunità ecclesiali più missionarie e più preparate all’evangelizzazione nel mondo attuale.
Questo cammino è cominciato 60 anni fa… adesso si fa un Sinodo sulla “sinodalità”. Proseguire con coraggio e determinazione… valorizzando il potenziale presente nelle parrocchie e nelle varie comunità cristiane.
Dall’ascolto… avviare un discernimento ecclesiale [“fase sapienziale”: 2023-2024].
1. Continuate a camminare.
La vita cristiana è un cammino. Continuate a camminare, lasciandovi guidare dallo Spirito… nell’umiltà, nel disinteresse e nella beatitudine [Convegno di Firenze 2015].
Una Chiesa sinodale: camminare nella storia in compagnia del Risorto, preoccupata non di salvaguardare sé stessa e i propri interessi, ma di servire il Vangelo in stile di gratuità e di cura, coltivando la libertà e la creatività: testimonia la lieta notizia dell’amore di Dio, l’essenziale.
2. Fare Chiesa insieme.
Tentazione di separare alcuni “attori qualificati” che portano avanti l’azione pastorale, mentre il resto del popolo fedele rimane «solamente recettivo delle loro azioni» (Evangelii gaudium, 120). Ci sono i “capi” di una parrocchia, portano avanti le cose e la gente riceve soltanto quello.
Si allarghi lo spazio, dove tutti possano sentirsi a casa, dove le strutture e i mezzi pastorali favoriscano la gioia di sentirsi corresponsabili… come essere ministri ordinati: mai senza l’Altro, mai senza gli altri con cui condividere il cammino.
3. Essere una Chiesa aperta.
Riscoprirsi corresponsabili… non mettere in atto logiche mondane di distribuzione dei poteri. Quanti non hanno voce, voci coperte, zittite o ignorate, coloro che si sentono inadeguati, magari perché hanno percorsi di vita difficili o complessi. A volte sono “scomunicati” a priori. Ma ricordiamocelo: la Chiesa deve lasciar trasparire il cuore di Dio: un cuore aperto a tutti e per tutti. Non dimentichiamo per favore la parabola di Gesù della festa di nozze fallita, quando quel signore, non essendo venuti gli invitati, cosa dice? “Andate agli incroci delle strade e chiamate tutti” (cf Matteo 22,9). Tutti: malati, non malati, giusti, peccatori, tutti, tutti dentro. Quanto facciamo spazio e quanto ascoltiamo realmente nelle nostre comunità le voci dei giovani, delle donne, dei poveri, di coloro che sono delusi, di chi nella vita è stato ferito ed è arrabbiato con la Chiesa? Fino a quando la loro presenza resterà una nota sporadica nel complesso della vita ecclesiale, la Chiesa non sarà sinodale, sarà una Chiesa di pochi! Ricordate questo, chiamate tutti: giusti, peccatori, sani, malati, tutti, tutti, tutti!
Comunità religiose, curie, parrocchie ancora un po’ troppo autoreferenziali: allo specchio, maquillage, mi pettino bene…; la mia parrocchia, la mia classe, il mio gruppo, la mia associazione… una sorta di “neoclericalismo di difesa”… il vescovo - il prete clericale è perverso, ma il laico e la laica clericale lo è ancora di più… un atteggiamento timoroso, lamentela per un mondo che “non ci capisce più”, dove “i giovani sono perduti”…
Il Sinodo ci chiama a diventare una Chiesa che cammina con gioia, con umiltà e con creatività dentro questo nostro tempo: siamo tutti vulnerabili e abbiamo bisogno gli uni degli altri. E a me piacerebbe che in un percorso sinodale si prendesse sul serio questa parola “vulnerabilità” …della Chiesa.
Camminare cercando di generare vita, di moltiplicare la gioia, di non spegnere i fuochi che lo Spirito accende nei cuori.
Essere una Chiesa “inquieta” nelle inquietudini del nostro tempo.
Siamo chiamati a raccogliere le inquietudini della storia e a lasciarcene interrogare, immergerle nella Pasqua di Cristo.
Proseguiamo insieme questo percorso, con grande fiducia nell’opera che lo Spirito Santo va realizzando. Pensate al processo degli Apostoli la mattina di Pentecoste: disordine totale! È lo Spirito: Lui è bravo a fare il disordine, per smuovere; ma lo stesso Spirito ha provocato l’armonia. Affidiamoci allo Spirito santo: Lui è l’armonia!
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