giovedì 1 giugno 2023

La Comunità parrocchiale San Tommaso in Ortona un cantiere di ascolto di relazioni / di servizio Le “consegne” di papa Francesco sul cammino sinodale Cantieri sinodali

La Comunità parrocchiale  
San Tommaso in Ortona  
un cantiere di ascolto 
di relazioni / di servizio 
Le “consegne” di papa Francesco sul cammino sinodale 
Cantieri sinodali 
Esperienza di ascolto dello Spirito e di confronto tra le diverse voci delle comunità cristiane:  un coinvolgimento di tanti… per il presente e per il futuro.  
Si tratta di un’esperienza spirituale unica, di conversione e di rinnovamento, che potrà  rendere le vostre comunità ecclesiali più missionarie e più preparate all’evangelizzazione nel mondo  attuale.  
Questo cammino è cominciato 60 anni fa… adesso si fa un Sinodo sulla “sinodalità”. Proseguire con coraggio e determinazione… valorizzando il potenziale presente nelle  parrocchie e nelle varie comunità cristiane. 
Dall’ascolto… avviare un discernimento ecclesiale [“fase sapienziale”: 2023-2024]. 
1. Continuate a camminare.  
La vita cristiana è un cammino. Continuate a camminare, lasciandovi guidare dallo Spirito… nell’umiltà, nel disinteresse e nella beatitudine [Convegno di Firenze 2015]. 
Una Chiesa sinodale: camminare nella storia in compagnia del Risorto, preoccupata non di  salvaguardare sé stessa e i propri interessi, ma di servire il Vangelo in stile di gratuità e di cura,  coltivando la libertà e la creatività: testimonia la lieta notizia dell’amore di Dio, l’essenziale. 
2. Fare Chiesa insieme.  
Tentazione di separare alcuni “attori qualificati” che portano avanti l’azione pastorale, mentre  il resto del popolo fedele rimane «solamente recettivo delle loro azioni» (Evangelii gaudium, 120).  Ci sono i “capi” di una parrocchia, portano avanti le cose e la gente riceve soltanto quello.  
Si allarghi lo spazio, dove tutti possano sentirsi a casa, dove le strutture e i mezzi pastorali  favoriscano la gioia di sentirsi corresponsabili… come essere ministri ordinati: mai senza l’Altro, mai  senza gli altri con cui condividere il cammino.  
3. Essere una Chiesa aperta.  
Riscoprirsi corresponsabili… non mettere in atto logiche mondane di distribuzione dei poteri. Quanti non hanno voce, voci coperte, zittite o ignorate, coloro che si sentono inadeguati,  magari perché hanno percorsi di vita difficili o complessi. A volte sono “scomunicati” a priori.  Ma ricordiamocelo: la Chiesa deve lasciar trasparire il cuore di Dio: un cuore aperto a tutti  e per tutti. Non dimentichiamo per favore la parabola di Gesù della festa di nozze fallita, quando  quel signore, non essendo venuti gli invitati, cosa dice? “Andate agli incroci delle strade e chiamate  tutti” (cf Matteo 22,9). Tutti: malati, non malati, giusti, peccatori, tutti, tutti dentro. Quanto facciamo spazio e quanto ascoltiamo realmente nelle nostre comunità le voci dei  giovani, delle donne, dei poveri, di coloro che sono delusi, di chi nella vita è stato ferito ed è arrabbiato con la Chiesa? Fino a quando la loro presenza resterà una nota sporadica nel complesso  della vita ecclesiale, la Chiesa non sarà sinodale, sarà una Chiesa di pochi! Ricordate questo, chiamate tutti: giusti, peccatori, sani, malati, tutti, tutti, tutti!
Comunità religiose, curie, parrocchie ancora un po’ troppo autoreferenziali: allo  specchio, maquillage, mi pettino bene…; la mia parrocchia, la mia classe, il mio gruppo, la mia  associazione… una sorta di “neoclericalismo di difesa”… il vescovo - il prete clericale è perverso, ma  il laico e la laica clericale lo è ancora di più… un atteggiamento timoroso, lamentela per un mondo  che “non ci capisce più”, dove “i giovani sono perduti”… 
Il Sinodo ci chiama a diventare una Chiesa che cammina con gioia, con umiltà e con  creatività dentro questo nostro tempo: siamo tutti vulnerabili e abbiamo bisogno gli uni degli altri.  E a me piacerebbe che in un percorso sinodale si prendesse sul serio questa parola “vulnerabilità” …della Chiesa.  
Camminare cercando di generare vita, di moltiplicare la gioia, di non spegnere i fuochi che lo  Spirito accende nei cuori.  
Essere una Chiesa “inquieta” nelle inquietudini del nostro tempo. 
Siamo chiamati a raccogliere le inquietudini della storia e a lasciarcene interrogare, immergerle nella Pasqua di Cristo. 
Proseguiamo insieme questo percorso, con grande fiducia nell’opera che lo Spirito Santo va  realizzando. Pensate al processo degli Apostoli la mattina di Pentecoste: disordine totale! È lo Spirito:  Lui è bravo a fare il disordine, per smuovere; ma lo stesso Spirito ha provocato l’armonia. Affidiamoci allo Spirito santo: Lui è l’armonia!

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