“LE PAROLE…LA PAROLA”
Giovanni 1,1-18: Giorno del Natale e Domenica di Natale
Luca 2,1-52: Notte / Aurora del Natale – Santa Famiglia
Giovanni 1,29-31; 35-39: Dal 2 gennaio e Domenica II / A
Incursioni natalizie 2023
Il Verbo-Parola del Padre è diventato carne…
Questo è l’annuncio dell’Evangelo secondo Giovanni (1,14) che abbiamo ascoltato nella celebrazione del “Giorno” di Natale e che riecheggia nelle liturgie domenicali natalizie. La comunità cristiana è nata dall’evento della risurrezione ed ha sviluppato la sua esistenza storica da quel mistero di morte-vita che il Crocifisso-Risorto continua a celebrare con essa. Tuttavia ha già iniziato ad esistere nel ventre di Maria quando la divinità del Figlio si è unita con la sua e nostra umanità.
Una Parola che è Vita - Luce di ogni essere umano e che noi abbiamo visto nella sua piena manifestazione [gloria del Padre], amore gratuito e verità.
Un dialogo primordiale che coinvolge ed include silenziosamente ogni essere vivente, inesorabilmente prima ancora che qualcuno riesca a sentirlo.
La Parola proclamata nella comunità non viene dall’alto ma emerge così dalla nostra stessa umanità, si esprime con le nostre parole è finalmente udibile e comprensibile. Le Letture bibliche che abbiamo ascoltato in questo tempo natalizio non hanno fatto altro che testimoniarci “le cose che si dicevano di Lui”… mentre ancora nessuno lo aveva sentito parlare. Eppure quanto dice a chi lo incontra!
“I pastori se ne tornarono, glorificando Dio, per tutto quanto avevano udito e visto” (Luca 2,20).
Se lo passano di braccia in braccia e chi lo vede, finalmente vede la luce (2,28.32); gli altri dicono di Lui cose mai udite che fanno lo stupore di suo padre e sua madre (2,33), ma Lui tace ancora.
È ancora Maria che custodisce tutte questi fatti-parole [cose] meditandole nell’intimo di lei. Come è chiamato a fare ciascuno di noi “vivendo la Parola”.
È la Parola, ma ancora tace… eppure parla a tutti.
Matteo 2,1-12 – Isaia 60,1-6 – Efesini 3,2…6
L’oscuro ed imprevedibile cammino dell’umanità, ed in essa di ogni essere umano, giunge ad incontro guidato da un segno luminoso alla Luce stessa che è Vita in un bimbo in braccio alla madre. Ogni muro di separazione e di contrapposizione è abbattuto; l’unità è possibile “dono” di quel Dio-Uomo davanti al quale si ritrova il genere umano assetato di salvezza e di redenzione portando in dono i segni della propria dignità e della sua fragilità.
Un silenzioso scambio di doni che lascia esterrefatti: l’assoluta gratuità dell’amore, totalmente espropriato di sé che smaschera le nostre false ricchezze, le nostre trame omicide, mette a nudo il nostro assoluto essere “umani” desiderosi di essere amati e pro-vocati ad amare.
Dove dimori?
Anche il Battezzatore è solo una voce nel deserto… ma dirà a quelli che lo seguono: Ecco è Lui! (Gv 1,29)… e loro subito gli andranno dietro.
Gli chiederanno, alle sue calcagna i due discepoli del battezzatore, incuriositi dalla sua dichiarazione: Ecco l’Agnello di Dio.
Allora parlerà: Venite e vedrete! (Gv 1,29…39)
La Parola del Padre che ha attraversato i secoli e che “in molti modi ha parlato a noi…, il Figlio” (Ebrei 1,1-3) taceva ancora fino a quel momento, quando è stato possibile instaurare un dialogo.
Ma per ora ancora il silenzio avvolge la Parola.
Talmente è sceso, immergendosi nelle fibre dell’umanità più nascoste, tacendo per trent’anni, dopo qualche timido e mal riuscito tentativo di farsi ascoltare.
Eppure, alla fine Giovanni ancora scriverà che Colui fin dall’inizio presente, noi lo abbiamo visto proprio con i nostri occhi
e udito con i nostri orecchi, toccato con le nostre mani (1Giovanni 1,1).
Giovanni 1,1-18: Giorno del Natale e Domenica di Natale
Luca 2,1-52: Notte / Aurora del Natale – Santa Famiglia
Giovanni 1,29-31; 35-39: Dal 2 gennaio e Domenica II / A
Incursioni natalizie 2023
Il Verbo-Parola del Padre è diventato carne…
Questo è l’annuncio dell’Evangelo secondo Giovanni (1,14) che abbiamo ascoltato nella celebrazione del “Giorno” di Natale e che riecheggia nelle liturgie domenicali natalizie. La comunità cristiana è nata dall’evento della risurrezione ed ha sviluppato la sua esistenza storica da quel mistero di morte-vita che il Crocifisso-Risorto continua a celebrare con essa. Tuttavia ha già iniziato ad esistere nel ventre di Maria quando la divinità del Figlio si è unita con la sua e nostra umanità.
Una Parola che è Vita - Luce di ogni essere umano e che noi abbiamo visto nella sua piena manifestazione [gloria del Padre], amore gratuito e verità.
Un dialogo primordiale che coinvolge ed include silenziosamente ogni essere vivente, inesorabilmente prima ancora che qualcuno riesca a sentirlo.
La Parola proclamata nella comunità non viene dall’alto ma emerge così dalla nostra stessa umanità, si esprime con le nostre parole è finalmente udibile e comprensibile. Le Letture bibliche che abbiamo ascoltato in questo tempo natalizio non hanno fatto altro che testimoniarci “le cose che si dicevano di Lui”… mentre ancora nessuno lo aveva sentito parlare. Eppure quanto dice a chi lo incontra!
“I pastori se ne tornarono, glorificando Dio, per tutto quanto avevano udito e visto” (Luca 2,20).
Se lo passano di braccia in braccia e chi lo vede, finalmente vede la luce (2,28.32); gli altri dicono di Lui cose mai udite che fanno lo stupore di suo padre e sua madre (2,33), ma Lui tace ancora.
È ancora Maria che custodisce tutte questi fatti-parole [cose] meditandole nell’intimo di lei. Come è chiamato a fare ciascuno di noi “vivendo la Parola”.
È la Parola, ma ancora tace… eppure parla a tutti.
Matteo 2,1-12 – Isaia 60,1-6 – Efesini 3,2…6
L’oscuro ed imprevedibile cammino dell’umanità, ed in essa di ogni essere umano, giunge ad incontro guidato da un segno luminoso alla Luce stessa che è Vita in un bimbo in braccio alla madre. Ogni muro di separazione e di contrapposizione è abbattuto; l’unità è possibile “dono” di quel Dio-Uomo davanti al quale si ritrova il genere umano assetato di salvezza e di redenzione portando in dono i segni della propria dignità e della sua fragilità.
Un silenzioso scambio di doni che lascia esterrefatti: l’assoluta gratuità dell’amore, totalmente espropriato di sé che smaschera le nostre false ricchezze, le nostre trame omicide, mette a nudo il nostro assoluto essere “umani” desiderosi di essere amati e pro-vocati ad amare.
Dove dimori?
Anche il Battezzatore è solo una voce nel deserto… ma dirà a quelli che lo seguono: Ecco è Lui! (Gv 1,29)… e loro subito gli andranno dietro.
Gli chiederanno, alle sue calcagna i due discepoli del battezzatore, incuriositi dalla sua dichiarazione: Ecco l’Agnello di Dio.
Allora parlerà: Venite e vedrete! (Gv 1,29…39)
La Parola del Padre che ha attraversato i secoli e che “in molti modi ha parlato a noi…, il Figlio” (Ebrei 1,1-3) taceva ancora fino a quel momento, quando è stato possibile instaurare un dialogo.
Ma per ora ancora il silenzio avvolge la Parola.
Talmente è sceso, immergendosi nelle fibre dell’umanità più nascoste, tacendo per trent’anni, dopo qualche timido e mal riuscito tentativo di farsi ascoltare.
Eppure, alla fine Giovanni ancora scriverà che Colui fin dall’inizio presente, noi lo abbiamo visto proprio con i nostri occhi
e udito con i nostri orecchi, toccato con le nostre mani (1Giovanni 1,1).
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