venerdì 22 aprile 2022

“LE PAROLE…LA PAROLA” 24 APRILE 2022 DOMENICA DI PASQUA Guardare dentro per vedere oltre

LE PAROLE…LA PAROLA” 

24 APRILE 2022 


DOMENICA DI PASQUA 
Atti 5,2-16 
Salmo 117 
Apocalisse 1,9…19 
Giovanni 20,19-31 
Guardare dentro per vedere oltre 
Vedere e toccare sembrerebbero esperienze sensibili tra le nostre preferite anche con gli  smartphone che, dopo i primi anni di esasperanti tentativi di possedere il modello più mini, il  mercato ce ne ha offerti di formativi “televisivi” da usare con touch. Segno che anche qui non ci  basta solo vedere ma l’esigenza di toccare è irrefrenabile. 
Come non capire allora il nostro fratello “gemello” Tommaso che non si accontenta del  racconto dei suoi compagni ma vuole egli stesso sperimentare in prima persona la presenza “fisica”  del Signore. 
E nemmeno Gesù non lo biasima, anzi sembra assecondarlo “Ficca il tuo dito e guarda;  allunga la tua mano e mettila…” (Gv 19,27a). 
Cominciare a credere e continuare a farlo (cf v. 27b) parte proprio da qui per arrivare a  sperimentare che proprio continuando a credere si comincia a vedere… e molto meglio! Così, solo persone, “create nuove” dal suo Spirito, possono riconoscere nel “crocifisso” il  Risorto, accogliere il dono della sua “Pace” come impegno per tutti di costruire un mondo nuovo,  che parta da un modo nuovo, riconciliato di vivere nel perdono ricevuto e donato. “Per Giovanni [in tutta la sua opera] è l’amore quel che rende l’uomo un essere vivente” (A.  Maggi). 
Uomini e donne interiormente rigenerati potranno dar vita a nuove relazioni (“nuova  giustizia” evangelica cf Mt 5,20- 7,28), ad un mondo nuovo, alla “civiltà dell’amore” di cui vi fa parte  chi ama e non chi pretende un’appartenenza etnica o religiosa. Una società senza frontiere e  condizionamenti dal passato, aperta al presente e protesa verso il futuro. 
“Il mondo non penserà più a questo crocifisso, ma i discepoli lo vedranno vivo, risorto e  glorioso” (A. Nocent). 
Contestualizzazione liturgica 
L’esperienza di credere è una “pienezza di vita” [pace nel linguaggio biblico]; perdono: dono ricevuto per essere condiviso, testimoniato e così si mantiene e cresce (Apocalisse - II lettura) Quindi è un’esperienza che per sua natura diventa comunitaria e non può rimanere  individualistica (Atti – I lettura). 
Nella comunità il Risorto manifesta la sua presenza, nel corpo comunitario come nel suo  corpo ferito a Tommaso (Evangelo) e come a lui allora, ora mostra la sua potenza nelle guarigioni  che gli apostoli compiono sul corpo infermo di molti malati. 
Soprattutto non è un’esperienza “vaga” ma determinata nel tempo, anche qui “superiore  allo spazio” come afferma papa Francesco, nell’ottavo giorno; avviene inoltre in relazione con una  narrazione scritta e letta in assemblea da dove si sprigionano le energie pasquali che guidano  ciascuna comunità nel proprio cammino di conversione (Apocalisse).
Il corpo trafitto e glorioso del Signore narra in modo inconfutabile l’amore che ha sostenuto  tutta la sua esistenza e che ora trasmette come pneuma vivificante, egli rende capaci di amare nello  stesso modo: l’agape
Il corpo risorto annuncia un amore vissuto fino alla fine ed effuso come inarrestabile flusso  che ora anima la vita dei credenti e delle comunità nella loro esperienza di compagnia e fraternità. L’amore è all’origine della risurrezione e permette di vedere dentro quel corpo e oltre: “nella  morte fino alla vita, nella colpa fino al perdono, nella divisione fino all’unità, nella piaga fino allo  splendore, nell’uomo fino a Dio, in Dio fino all’uomo, nell’io fino al tu” (Klaus Hemmerle, Occhi di  Pasqua). 
E chiede alla chiesa, attraverso il nostro corpo di credenti, di narrare la misericordia con il  perdono e di testimoniare una gioia che non elude la sofferenza ma la trasfigura. Guardare dentro per vedere oltre questa è l’esperienza di Tommaso che sia chiamati a  rivivere anche noi in ogni eucaristia, e questo ce ne fa cogliere tutto il suo insostituibile valore. 
Pregare con la liturgica 
O Padre di misericordia, 
che in questo giorno santo  
raduni il tuo popolo 
per celebrare il memoriale 
del Signore morto e risorto, 
effondi il tuo Spirito sulla Chiesa 
perché rechi a tutti 
l’annuncio della salvezza e della pace. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo,  
tuo Figlio, che è Dio, 
e vive e regna con te,  
nell’unità dell’unico Spirito, 
ora e sempre per l’eternità.  
Amen.

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