venerdì 18 febbraio 2022

“LE PAROLE…LA PAROLA” 20 FEBBRAIO 2022 - VII DOMENICA T.O./C UN ALTRO MODO DI VIVERE: SIATE MISERICORDIOSI

LE PAROLE…LA PAROLA” 
20 FEBBRAIO 2022 - VII DOMENICA T.O./C 
1Samuele 26,2…23 / Salmo 102 
Luca 6,27-38 
1Corìnzi 15,45-49 

UN ALTRO MODO DI VIVERE: SIATE MISERICORDIOSI 
La Parola fatta carne ci comunica la misericordia del Padre. 
Appellandosi soltanto all’ascolto dei suoi discepoli, i dodici e gli altri con la gran moltitudine  di gente che era venuti per ascoltarlo, “tra profezia e sapienza”, irrompe con una proposta fuori da  ogni possibilità umana che suona come un comando, ma che altro non è che la comunicazione  dell’evangelo, annuncio di vita nuova: “amate i vostri nemici!”. (Luca 6,27… / Evangelo di oggi) 
“Uomini e donne provati da ingiustizie erano quelli a cui Gesù continuava ad  annunciare la Parola di Dio… il cui unico modo per uscire dall’umiliazione e dal sopruso era  ribellarsi, ripagare… vendicarsi. 
Ad essi Il Nazareno propone “un’altra via di uscita”, non per evadere o far finta di  nulla; un altro modo di stare nelle relazioni e nel conflitto che Egli stesso incarnerà e  manifesterà nella sua sofferta passione”. 
“Cosa può rendere possibile la realizzazione di questo comandamento (cf v. 27), se  non il suo concreto essersi verificato nell’esistenza del Nazareno?! 
Si può seguire Gesù, nel suo cammino di amore che perdona [misericordia] solo  perché si è resi partecipi del dono del suo Spirito, nella sua gloria di Risorto, solo sul  fondamento della fiducia in Lui e nell’esperienza del suo perdono (cf Giovanni 19,22-23). 
Il comandamento “siate misericordiosi” si traduce così nell’appello alla fede in Lui e  alla sua sequela” che ci conduce all’incontro con il Padre misericordioso e compassionevole  (cf Luca 15,11-32), “paragone costante dell’agire di chi ascolta Gesù, nella sua capacità di  amore totale, tanto in una prospettiva universale quanto in quella comunitaria.  
I nemici sono probabilmente in primo luogo i persecutori dei cristiani, quelli che li  odiano proprio a causa di Gesù e del suo evangelo”. 
Come poter amare così se non avendo sperimento un amore così?! 
“E allora, non le nostre possibilità umane o il nostro impegno etico, stoico - nostra  vera povertà [da’… date] - ma l’abbandono alla sua potenza, apriranno quotidianamente,  attraverso e al di là di tutti i fallimenti, il cammino di ricerca della misericordia, il cammino  verso quell’amore che gratuitamente si dona, senza neppure chiederne il riconoscimento mondano”. 
La misericordia opera in quattro modi:  
custodisce, sopporta, ravviva, guarisce
e tutto questo è la tenerezza dell’amore”. (GIULIANA DI NORWICH, 1342-1416)
“Coniugare l’amore con la tenerezza e la misericordia può unire poli apparentemente  inconciliabili; essenziali però a sorvegliare i rischi del desiderio… declinati esclusivamente in  riposta ad un bisogno.  
La tenerezza tempera l’urgenza del bisogno e dell’aggressività, e si sperimenta come  condivisione della fragilità mettendo al riparo sia dall’arroganza che esclude, sia dal colpevolizzare l’altro come mezzo per difendere se stessi.  
La misericordia, d’altra parte è il passaggio necessario per guarire le frustrazioni del  desiderio, permettendo così di salvare la relazione dalla frattura.  
L’amore evangelico, sintesi di misericordia e di tenerezza, è il cuore e il traguardo di  ogni relazione che voglia essere insieme appagante e responsabile
(DOMENICO PEZZINI, L’acqua e la rosa
Bisogna sradicare e distruggere in se stessi  
ciò che si pensa di dover distruggere negli altri. 
Bisogna vivere con se stessi come se si vivesse con un’intera folla di persone. E si  impara, allora, a riconoscere in se stessi tutte le buone e cattive caratteristiche dell’umanità.  E bisogna per prima cosa imparare a perdonare a se stessi le proprie cattive caratteristiche,  se si vuole saper perdonare gli altri. 
Questa è probabilmente la cosa più difficile da imparare per una persona, lo constato  così spesso negli altri (in passato anche in me stessa, ma adesso non più): donare il perdono  a se stessi per i propri errori e passi falsi. Ciò innanzitutto consiste nel saper accettare,  generosamente accettare, che si compiono errori e si fanno passi falsi”.  
(ETTY HILLESUM, 22 settembre 1942
La barbarie nazista risveglia in noi una barbarie identica, che utilizzerebbe gli identici  metodi… Questa nostra barbarie dobbiamo rifiutarla dentro di noi, non dobbiamo coltivare  in noi questo odio, altrimenti il mondo non verrà fuori d’un passo dal fango… si può essere  molto combattivi, molto fermi nei propri principi, senza rimpinzarsi d’odio, e si può ritrovarsi  almeno una volta pieni di odio anche senza sapere realmente a proposito di che. 
Se un uomo delle S.S. mi ammazzerà a calci, io alzerò ancora gli occhi verso il suo volto  e, con angosciato stupore e interesse per la natura umana, mi domanderò: mio Dio, ragazzo,  cosa è mai accaduto nella tua vita di così spaventoso, perché tu arrivassi a fare cose del  genere?”. (15 marzo 1941
Contestualizzazione liturgica 
La ricerca dell’amore e il cammino verso la misericordia non chiede il riconoscimento, pur  meritevole, che vuole David, per l’Unto del Signore, uomo consacrato per la prima alleanza  (1Samuele 26 / I lettura) e così arriva fino all’uomo “nuovo” risorto che ha attraversato la morte e  già “oggi”, nel silenzio, va imprimendosi su chi si affida alla Parola evangelica del Nazareno. 
I “risorti” sono coloro che nell’amore sono rinati a vita nuova (1Corinti 15,45-49 / II lettura). Così come il popolo dell’alleanza segue la legge di Dio i dinnanzi tutto nel ricordo  riconoscente di un precedente, gratuito intervento di Dio: cammina verso l’amore perché ha lo ha  
conosciuto; può pronunciare la parola del perdono perché per primo lo ha ricevuto (Salmo 102). La comunità che celebra l’eucaristia riceve da Cristo il comandamento dell’amore come suo  dono per poter camminare insieme verso ogni fratello e sorella, così come verso tutti. Vince ogni  tentazione di “chiusura settaria” e va senza paura verso il mondo per proporgli un abbozzo di società  diversa, una nuova “reciprocità ideale”. 
Ricordiamo infatti il gesto definitivo di amore fino alla morte che Lui condivide con noi  facendo noi capaci di riviverlo.
In preghiera con la Liturgia 
Padre misericordioso, 
benevolo verso gli ingrati e i malvagi, 
rendici capaci di perdonare chi ci fa del male, 
affinché il nostro amore non conosca nemici,  
e viviamo da figli e fratelli  
in Cristo nostro fratello e Signore 
che è Dio e vive e regna con te, 
nell'unità di un solo Spirito, 
ora e per sempre. Amen. 
Una Chiesa sinodale è una comunità in ascolto 

Per una Chiesa che vuole riscoprire la sua identità “sinodale”, di popolo che “cammina insieme”,  l’ascolto è una dimensione fondamentale. Etty Hillesum è arrivata a questa consapevolezza:  “Ascoltare dentrociò che è più essenziale e profondo in me che sta in ascolto di ciò che è più  essenziale e profondo nell’altro”. 
Interrogarci alla luce del Vangelo -come quello di oggi- significa “essere il cuore pensante” in una  comunità: 
- Amate i vostri nemici…  
il “nemico” a volte è percepito come colui o colei che minaccia la mia presenza in comunità. - Non rifiutare la tunica… 
che può anche voler dire non avere paura di venire allo scoperto. 
- Offri l’altra guancia… 
guarda in faccia da chi viene il “colpo”, senza subire la vergogna. 
- Pregate per coloro che vi trattano male… 
affinché si convertano o perché a noi sia dato lo sguardo del Padre su questi fratelli e sorelle? - Anche voi fatelo a loro… 
l’amore infatti non si merita, lo si accoglie come un dono. 
- Prestate senza sperarne nulla… 
tutto ci è stato dato in prestito, da amministrare e da condividere. 
- Non giudicate… 
distingui il “senso critico” nel “discernimento” dal criticare sempre e comunque. - Non condannate… 
evitare conclusioni affrettate o sentenze definitive: mai dire mai! 
- Perdonate… 
incamminarsi per questa via “dolorosa”, ma “vitale” per entrambi.

2 commenti:

  1. I RIFLESSI DELLA PAROLA DURANTE LA SETTIMANA

    Romani 12,1-2.9-21;13,8-10 “Per la misericordia di Dio vi esorto:
    non rendete a nessuno male per male”.
    Giacomo 2,12-13
    Nessun altro debito che l’amore: paradossale!
    L’amore è un debito insolvibile.

    Geremia 34,8-17 “Ho fatto un patto quando vi ho fatti uscire dalla condizione servile:
    ognuno rimandi libero il suo fratello” – (Siracide 28,2-7).
    E’ il patto compiuto di Gesù (cf Matteo 18,35): la misericordia sperimentata come dono permette di essere misericordiosi (cf Giovanni 13,34-35).

    Giovanni 20,19-23-18 “Pace a voi! Perdonate i peccati”.
    La risurrezione del Nazareno crocifisso è la sconfitta del male compiuto anche nei suoi confronti: questa colpa è cancellata e da ora è possibile perdonare.

    Colossesi 3,9b-17 ”Rivestitevi, come amati da Dio, di sentimenti di misericordia”.
    2Corinzi 1,3-5 La vita “nuova” della risurrezione, come “persone nuove” si qualifica nell’essere umani alla maniera di Gesù.

    Efesini 2,1-15 “Cristo ha creato in se stesso, tra nemici un solo uomo nuovo.
    Il fondamento di un’esistenza misericordiosa è il dono stesso del Cristo risorto: è la Pace da lui realizzata.

    PREGARE LA PAROLA

    Salmo 14 Chi non fa danno… non insulta il suo vicino dimorerà con il Signore.
    Salmo 16 Seguendo la tua Parola ho evitato di incamminarmi per la violenza.
    Salmo 36 Il giusto ha compassione; uomo di pace avrà una discendenza.
    Salmo 111 Beato chi è misericordioso.

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  2. Amare
    Una parola importante
    Per il nostro Signore è Amore
    Infinito, grande, immenso,smisurato, totale.
    Vodi Egli vorrebbe il nostro Amore fra noi.

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