“LE PAROLE… LA PAROLA”
14 novembre 2021 – XXXIII Domenica T.O./B
Daniele 12,1-13 / Salmo 15 / Ebrei 10,11-14.18 / Marco 13,24-32 Le doglie del parto
Il futuro ha un Nome: il Risorto!
Anche noi, dopo aver seguito il percorso tracciato dall’evangelista Marco ed aver accolto -speriamo con frutto- la provocazione a seguirlo in questa nuova esperienza di vita inaugurata dall’annuncio del compimento in Gesù di Nazareth della presenza tra noi del “regno di Dio” ed aver provato ad entrare nella sua logica di novità assoluta dell’Amore più forte della morte tale solo nella sua risurrezione, siamo però continuamente interpellati dagli avvenimenti sconcertanti e sconvolgenti della storia al punto di chiederci con i primi discepoli: “Quale sarà il segno quando tutto questo sta per compiersi?” (Marco 13,1-3).
Si tratta di falsi messianismi illusori dinnanzi alle tragedie della storia e alle calamità naturali a cui anche noi oggi stiamo assistendo (cf vv. 5-9; 21-23); dei fallimenti storici di una chiesa
che subisce ancora persecuzioni (cf vv. 9-13); di chi come allora ha assistito e subito la distruzione di Gerusalemme e la diaspora tra le nazioni (cf vv. 14-20).
L’unica sicurezza è la parola del Risorto che sola invera le Scritture “apocalittiche” in base al suo “travaglio personale” [“un parto” – Romani 8,22] di morte e risurrezione.
Ogni futuro, minacciato dall'insicurezza dei comportamenti dissennati a livello planetario e previsto come “senza ritorno”, è illuminato dalla sua definitiva vittoria sulla “morte” e dalla certezza della sua venuta finale, certa come ogni nuova stagione, come di chi “è vicino, è alle porte” (cf Marco 13, 24-32 – Evangelo di oggi).
Per noi il futuro, pur incerto e minaccioso che sia, ha un nome: il Figlio che viene a compiere tutto!
“Ma quali segni di questo luminoso futuro e quale relazione con il nostro oggi?
Come nella natura [vedi la parabola del fico vv. 28-29] tutto è preannunzio della vita nuova che sta per nascere, anche l’intenerirsi dei nodi e nudi rami, l’intenerirsi doloroso dell’arida nostra terra all’imminenza dell’irruzione della Vita, è speranza inarrestabile ed invincibile”.
Il Crocifisso–Risorto ha questa forza e la trasmette a noi nell’affidarsi totalmente al Padre proprio riguardo al futuro suo e quindi nostro.
Contestualizzazione liturgica
Siamo come il popolo di Israele quando nei periodi più tristi della sua storia crollano le speranze, il male dilaga e Dio sembra rimanere avvolto in un impenetrabile e misterioso silenzio. Come allora la tentazione è di dare la responsabilità a “forze occulte e superiori” dimenticando che il Signore “lotta con noi” [Michael] nelle vicende nascoste, con la promessa di vita e di risurrezione (Daniele 12 – I lettura).
È la Parola di Vita ad annunciarcelo, ma soprattutto il dono del suo Pane a comunicarcelo che ci “saziano di gioia” (Salmo 15).
Il Signore è il sacerdote che offre ancora se stesso con la forza del perdono, vera e perenne novità, inarrestabile vittoria sulla durezza del nostro cuore e sulla nostra precarietà (Ebrei 10).
Così la nostra comunità che nell’eucaristia celebra non sè stessa, ma il suo Signore, “cerca nel mondo profano che le sta attorno la sua missione: essere lievito che agisce scomparendo”. (von Balthasar)
In preghiera
O Padre,
che farai risplendere i giusti come stelle nel firmamento, accresci in noi la fede,
ravviva la speranza
e rendici operosi nella carità,
mentre attendiamo
la gloriosa e definitiva manifestazione
del tuo Figlio, Gesù Cristo,
nostro Signore e nostro Dio
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
nel tempo e nell’eternità. Amen.
Il Signore lotta con noi nelle vicende nascoste...splendida certezza! Grazie.
RispondiEliminaI RIFLESSI DELLA PAROLA
RispondiEliminaApocalisse 5,1-9; 6,1-2. 9-11
Il giudizio sul mistero della storia, gravida di vita e insieme
di disfacimenti fatali, è nelle mani dell’Agnello immolato per noi:
in questo continuo dono di se stesso ogni essere umano
può trovare in Gesù cristo un senso ai suoi interrogativi.
1Corinzi 13,8-13
Tutto finirà. Solo l’Amore rimane!
Isaia 8,11-23
Isaia accetta di porre la sua vita a servizio della Parola
come segno di speranza per tutti.
Romani 8,14-19. 31-39
Vivere nello Spirito del Risorto è affidarci al Padre
oltre ogni nostra paura
PREGARE LA PAROLA
Salmo 10 Quando sono scosse le fondamenta,
il giusto cosa può fare?
Salmo 17 Il Signore è il mio sostegno perché mi vuol bene.
Salmo 74 Nel tempo che avrò stabilito… siate saggi!
Salmo 75 Il Signore si alza… per sollevare chi è umiliato.
Salmo 93 Signore, mostra il tuo volto!
Salmo 95 Il Signore viene per giudicare il mondo
con giustizia.