“ESSERE Chiesa per FARE Chiesa”
Condivido anche con voi il saluto che ho indirizzato
alla comunità parrocchiale di S. Tommaso apostolo in Ortona (Ch)
nella quale da domenica 27 p.v. ho iniziato il mio servizio pastorale.
Non si tratta solo di una cordiale presentazione,
ma ho voluto fin dall’inizio orientare il cammino pastorale
seguendo le indicazioni di papa Francesco.
Vi si trovano dei passaggi utili a tutti noi nel nostro intento di “essere Chiesa”, in particolare a chi svolge un ministero nella sua comunità.
SALUTO ALLA COMUNITA’ PARROCCHIALE DI S. TOMMASO – ORTONA
Affido allo scritto un saluto a tutta la comunità parrocchiale che ha nell’apostolo Tommaso il suo insigne titolare e soprattutto il suo riferimento apostolico nel vivere e testimoniare la fede nel Signore Gesù, il Crocifisso Risorto.
Sono anzitutto onorato di essere stato chiamato dall’arcivescovo Emidio a presiedere nella carità questa porzione ortonese della Chiesa Frentana, anche come custode delle reliquie mortali dell’Apostolo.
Ringrazio don Pino di avermi accolto con cordialità, introducendomi progressivamente nell’articolata vita parrocchiale: in un periodo segnato da profondi cambiamenti, “un cambiamento d’epoca”, anche il cambio di pastore può essere vissuto come destabilizzante oppure come un’opportunità che ci viene offerta per “ripartire insieme” e non solo “ricominciare”.
Sarà proprio questo “il tempo favorevole” (kairòs) per dedicarci all’ascolto reciproco che ci accompagnerà ad una conoscenza personale, alla narrazione del nostro vissuto di comunità che è sempre una realtà da costruire e mai presumere che sussista per il semplice radunarci fosse anche per l’Eucaristia, ed essere cosi creativi nell’assumere con realismo le sfide che ci attendono nel ripensare la vita parrocchiale e le sue attività.
Può riguardarci la pubblicità di una nota bevanda: #MaiComePrima #ComeMaiPrima.
Ci prenderemo il tempo necessario per le decisioni che riguardano tutta la comunità nell’iniziazione cristiana dei più piccoli e giovani, nello stile di celebrare, nell’organizzare in sicurezza gli spazi e gli ambienti di cui siamo dotati, e lo faremo con il consiglio pastorale e nei diversi gruppi ministeriali in sintonia con le famiglie e tutte le persone di buona volontà.
“Peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla” (FRANCESCO, Omelia. Pentecoste 2020). Si tratta di avere il coraggio di “prendere l’iniziativa” (primerear), di fare il primo passo, senza subire le situazioni come una fatica, senza arrenderci ma “consegnandoci” con amore al Signore e ai nostri fratelli e sorelle.
Faremo nostri i “verbi di papa Francesco” che in lui sono “gesti profetici”, con quell’atteggiamento che può fare di noi “una Chiesa che accoglie e che riceve tenendo le porte aperte, …cerchiamo di essere una Chiesa che trova strade nuove, che è capace di uscire da se stessa e andare verso chi non la frequenta. Ma ci vuole audacia e coraggio” (19 agosto 2013).
Coinvolgerci è l’invito che sento rivolto a me iniziando tra voi ad annusare il vostro “odore” …e voi il mio.
Siamo chiamati ad accompagnare gli uni gli altri, sostenendoci quando sarà necessario.
È questo il tempo di seminare tendendo vivo il sogno “che la Parola venga accolta e manifesti la sua potenza liberatrice e rinnovatrice”.
Intanto possiamo celebrare e festeggiare: “La Chiesa evangelizza e si evangelizza con la bellezza della Liturgia… fonte di un rinnovato impulso a donarsi” (FRANCESCO, La gioia del Vangelo 24).
Alla prossima puntata!
Un abbraccio… anche in tempo di “distanziamento”.
don Roberto Geroldi
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