domenica 2 agosto 2020

LE PAROLE DELLA DOMENICA” 2 Agosto 2020 Un PANE che toglie la SETE



LE PAROLE DELLA DOMENICA” 2 Agosto 2020

Un PANE che toglie la SETE 

Il TUTTO è superiore alla parte”.

Allargare lo sguardo per riconoscere un bene più grande che porterà benefici a tutti noi

(EVANGELII GAUDIUM, 234-237) 

Credo che la Parola sia un dono, non solo per il messaggio che porta in sé, ma perché prosegue in noi e tra noi quel processo vitale del Figlio, Parola del Padre, nella nostra esistenza umana e nella storia dell’umanità. Il mio punto di riferimento è la Parola domenicale, al cui ascolto cerco di prepararmi e della cui proclamazione amo nutrirmi nei giorni successivi. 

Inaspettatamente, nei momenti di “distrazione” dalle attività, alcune parole riaffiorano e incominciano ad “aprirsi”, ma anche ad “aprirmi” e nelle mie fessure entra una luce che mi permette di “vedere” ciò che già lì stava ma di “guardare" in modo nuovo. 

Allora quella Parola “mi parla ancora” di quello che sto vivendo dentro e che mi capita attorno. Certo, perché “vivo” e questo è il dono della “Parola di vita”. 

1. Iniziamo con questa domenica l’ascolto del capitolo 14 di Matteo, però dal v. 13 al 21 e poi, domenica 9 dal 22 al 33. Prima infatti, dall’1 al 12, si racconta di Giovanni il battezzatore, del suo arresto e della sua decapitazione. Un fatto tragico e premonitore della morte cruenta a cui Gesù stesso sta andando incontro. 

La sua reazione a tale notizia (v. 13) ci fa capire che la sua intenzione è di imprimere un’accelerazione al suo operato e alla sua predicazione (vv. 22-23). 

2. Per ora mi limiterò ad evidenziare alcune “parole” che possano facilitare l’ascolto e la lettura; in seguito condividerò qualche riflessione... ma ciascuno e ciascuna di voi può fare altrettanto. 

v. 13 – Gesù cerca la “periferia”, preferisce la “marginalità” e le folle lo cercano, sono sulle sue tracce. 

v. 14 – Gesù scende, vede... prova compassione e poi agisce: cura i malati. 

v. 15 – I discepoli vedono la fame della folla come un problema da risolvere. 

v. 16 – Gesù, invece, guarda le persone e vuole coinvolgere così anche i suoi discepoli, vuole responsabilizzarli attivamente. 

vv. 17-18 – Su suo invito portano a Lui quello che hanno. v. 19 – Gesù anzitutto fa della folla affamata dei commensali ad un banchetto e compie lì i gesti tipici della “cena pasquale”. Sono gesti di “condivisione”: spezza i pani e li dà ai discepoli che a loro volta spezzano e danno alla folla. 

La forza dei gesti eucaristici: l’amore che “moltiplica” le risorse! 

v. 20 – La gratuità che sazia abbondantemente non solo la folla, ce n’è per tutto il popolo (12 tribù... 12 ceste!). 

v. 21 – I conti tornano alla fine, anche se nessuno “presenta il conto!”: erano solo 5 pani x 5000 persone, altro che 8x1000! 

Roberto 


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