venerdì 21 febbraio 2025

Vicina è La PAROLA 23 febbraio 2025 VII Domenica Anno/C Un altro modo di vivere: misericordiosi!

Vicina è La PAROLA
23 febbraio 2025
VII Domenica Anno/C

1Samuele 26,2…23 / Salmo 102
Luca 6,27-38
1Corìnzi 15,45-49
Un altro modo di vivere: misericordiosi!
Contestualizzazione evangelica di Luca 6,27-38
Appellandosi soltanto all’ascolto dei suoi discepoli, i dodici e gli altri con la gran moltitudine di gente che era venuta per ascoltarlo, tra profezia e sapienza (cf vv. 21-26), irrompe con una proposta fuori da ogni possibilità umana e che suona come un comando, ma altro non è che la comunicazione dell’evangelo vissuto e attuato dal Nazareno come vita nuova: “amate i vostri nemici!” (cf 6,27…). 
“Uomini e donne provati da ingiustizie erano quelli a cui Gesù continuava ad annunciare la Parola di Dio… il cui unico modo per uscire dall’umiliazione e dal sopruso era ribellarsi, ripagare… vendicarsi. Ad essi il Nazareno propone un’altra via di uscita, non per evadere o far finta di nulla; un altro modo di stare nelle relazioni e nel conflitto che Egli stesso incarnerà e manifesterà nella sua sofferta passione”.
“Cosa può rendere possibile la realizzazione di questo comandamento (cf v. 35), se non il suo concreto essersi verificato nell’esistenza del Nazareno?!
Si può seguire Gesù, nel suo cammino di amore che perdona [misericordia] solo perché si è resi partecipi del dono del suo Spirito, nel suo essere Risorto; solo sul fondamento della fiducia in Lui e nell’esperienza del suo perdono (cf Gv 19,22-23)”.
Il comandamento “siate misericordiosi” si traduce così nell’appello alla fede in Lui e alla sua sequela che ci conduce all’incontro con il Padre misericordioso e, paragone costante dell’agire di chi ascolta Gesù, nella sua capacità di amore totale, tanto in una prospettiva universale quanto in quella comunitaria compassionevole (cf v. 36; 15,11-32). 
I nemici sono in primo luogo i persecutori dei cristiani, quelli che li odiano proprio a causa di Gesù e del suo evangelo, ma posso essere visti in chiunque sia percepito ostile.
Come poter amare così se non avendo sperimentato un amore così?! (cf v. 37).
“E allora, non le nostre possibilità umane o il nostro impegno etico, stoico - nostra vera povertà (da’… date cf v. 38) - ma l’abbandono alla sua potenza, apriranno quotidianamente, attraverso e al di là di tutti i fallimenti, il cammino di ricerca della misericordia, la tensione verso quell’amore che gratuitamente si dona, senza neppure chiederne un riconoscimento mondano”.
Ambientazione liturgica
La Parola fatta carne ci comunica la misericordia del Padre.
La ricerca dell’amore e il cammino verso la misericordia con cui iniziamo ogni celebrazione, non chiede il riconoscimento pur meritevole che vuole David per l’Unto del Signore, uomo consacrato per la prima alleanza [1Samuele 26 - I lettura], ma arriva in modo imprevedibile a tutti, fino a “l’uomo “nuovo”, risorto che ha attraversato la morte e già “oggi”, nel silenzio, va imprimendosi su chi si affida alla Parola evangelica del Nazareno [Evangelo]. 
I “risorti” sono coloro che nell’amore sono rinati a vita nuova [1Corinti 15,45-49 - II lettura].
Così come il popolo dell’alleanza segue la legge di Dio nel ricordo riconoscente di un precedente e gratuito intervento di Dio e cammina verso l’amore perché lo ha conosciuto, anche noi possiamo pronunciare la parola del perdono perché per primi lo abbiamo ricevuto [Salmo 102].
La comunità che celebra l’eucaristia riceve da Cristo il comandamento dell’amore come suo dono per poter camminare insieme verso ogni fratello e sorella, così come verso tutti. Vince ogni tentazione di “chiusura settaria” e va senza paura verso il mondo per proporgli un abbozzo di società diversa, una nuova “reciprocità ideale”.
Ricordiamo infatti il gesto definitivo di amore fino alla morte che Lui condivide con noi facendo noi capaci di riviverlo.
Preghiamo con la Liturgia
Padre misericordioso,
benevolo verso gli ingrati e i malvagi,
rendici capaci di perdonare chi ci fa del male,
affinché il nostro amore non conosca nemici, 
e viviamo da figli e fratelli 
in Cristo nostro fratello e Signore
che è Dio e vive e regna con te,
nell'unità di un solo Spirito,
ora e per sempre. Amen.


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