venerdì 6 settembre 2024

Vicina è la Parola 8 settembre 2024 - XXIII Domenica/B Un AMORE senza limiti.

Vicina è la Parola
8 settembre 2024 - XXIII Domenica/B

Isaia 45,4-7 / Salmo 145
Giacomo 2,1-5
Marco 7,31-37
Contestualizzazione evangelica di Marco 7,31-37
Un AMORE senza limiti.
La Parola fatta carne si fa vicina, in una terra di stranieri, all’umanità maledetta, disprezzata; agli “smarriti” più disorientati, alla “terra bruciata”, la più malfamata a giudizio umano ed emarginata perché abbandonata a se stessa… “terra di cani” (7,24-30).
È un incontro “corpo a corpo” quello dell’Amore con ogni essere umano che gli viene condotto, fatto di semplici gesti potentemente animati e sostenuti da una profonda condivisione e compassione; un sospiro che comunica il suo respiro e apre un varco alla Vita in uno spazio nuovo, a “tu per tu”, diventando sorgente di vita (vv. 31-34).
Si mischia tra noi e in noi, con un desiderio di essere inseparabilmente unito alla nostra segregazione per trapparci fuori da una paralisi fatta di tenebre, di caos.
Emerge dal silenzio dei suoi trent’anni a Nazareth e in una terra straniera trova casa, piano piano prende forza ed irrompe come un “vento impetuoso” sbaragliando ogni resistenza e chiusura: Effatà, Apriti!
È una “nuova creazione”! (cf Genesi 2,7)
Nell’OGGI della Liturgia
Egli viene a salvarvi!
Continuano le promesse e gli impegni di pace difronte al mondo intero… ma chi potrà tenere accesa l’illusione, aperto anche solo uno spiraglio per un’uscita di sicurezza?
Non molto diverse saranno sembrate le parole del profeta Isaia rivolte ai suoi connazionali esuli in Babilonia nel VII-VI secolo a. C., un grido di speranza pronunciato in un momento di grave pericolo per il suo popolo eppure ricco delle immagini naturalistiche più utopiche ma reali che mente umana possa anche solo vagheggiare.
Non sono rimaste però solo una promessa!
Sono diventate un’esperienza umana, incredibilmente vicina che “apre” occhi per vedere “dentro e oltre” le vicende storiche; che fa ascoltare parole mai udite ed essere finalmente sentiti squarciando afasie di ogni tipo [Isaia 45 – I lettura].
Nessuno più è straniero.
La stessa Parola che ha estratto fuori alla vita tutto ciò che esiste, ora ridona vitalità a chi l’aveva perduta, strappa dall’isolamento con la sua attrattiva di comunione, spalanca a nuovi orizzonti e relazioni, sovverte lo “status quo” di ogni convenzione religiosa e sociale, ribalta ogni casta e privilegio acquisito [Giacomo 2 – II lettura].
Nessuno è figlio unico.
Chi è stato reintegrato ora non può più escludere; a chi è stato aperto il cuore non può chiudere le mani; a chi è stato aperto il cuore di Dio non può chiudere il suo trincerandosi dietro opportunismi [Marco 7 – Evangelo].
Ancora una volta siamo messi in comunione con un Dio che si fa povero affinché vinciamo la paura delle nostre povertà avvicinandoci a quelle degli altri (cf 1Corinzi 1,26-29).
“È questa sua libera e inesorabile prossimità, irremovibile e fedele [Salmo 145] ad aprire una libertà inarginabile. 
Non è in nostro potere condizionare la sua misericordia.
Nostra è solo la vertà di riconoscerci poveri, smarriti, sordi e ciechi, zoppicanti…
Nostra è soprattutto la possibilità di aprirci alla speranza contro ogni speranza, al coraggio difronte alla vita che è solo un dono… senza pentimenti.
Nostra è già ora la gioia di saperci amati e salvati, “toccati” dall’Amore con il gemito del suo cuore e il calore delle sue mani che hanno tolto ormai ogni sigillo e marchio di esclusione
Nostro e di tutti è il canto di lode che sgorga dalle nostre gole rigenerate”. 
(Comunità monastica di Viboldone)
Preghiamo con la Parola
O Padre,
tu scegli i piccoli e i poveri
per arricchirli della fiducia in Te
e farli eredi del tuo regno,
dona coraggio agli smarriti di cuore,
perché conoscano il tuo amore
e cantino con noi le meraviglie che tu hai compiuto.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Amen.


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