venerdì 15 dicembre 2023

Vicina è la Parola Tempo dell’Avvento/B 17 dicembre 2023 Riconoscere

Vicina è la Parola 
Tempo dell’Avvento/B
17 dicembre 2023

Isaia 61,1-2.10-11 / Luca 1 La mia anima esulta nel Signore!

1Tessalonicesi 5,16-24
Notizia di gioia ai poveri: il Signore ci viene incontro!

Giovanni 1,6-8.19-28 La Luce che è nel mondo

Riconoscere
Mi capita di conoscere qualcuno in circostanze a volte casuali, di scambiarci due chiacchere sulle reciproche provenienze o amicizie in comune, interessi vari. Poi, magari passato un po’ di tempo, ci si rivede in un altro ambito e faccio fatica a riconoscere quella persona. L’altro o l’altra ci rimangono male, o fanno di tutto per farmi ricordare… comunque io mi rendo conto di quanto probabilmente il primo incontro sia stato superficiale o per lo meno formale, senza un vero interesse reciproco.
Ri-conoscere non è soltanto questione di memoria, ma stupore per aver ritrovato qualcuno che mi ha lasciato qualcosa di sé e che nuovamente ora si risveglia.
Ma è anche una bella sensazione, quando all’impressione di aver trascurato un’occasione se ne presenta un’altra adesso da non perdere.
La cosa più bella però è “essere riconosciuti” dopo un bel po’ di tempo… significa che non ci si è incontrati invano. Anche con chi pensiamo di conoscerci già, ogni nuova scoperta è un riconoscersi: siamo sopresi dalla novità e che ci sia ancora qualcosa di inedito, dato per scontato che invece appare e ci dà della persona che abbiamo davanti tratti nuovi di un volto già noto.
Contesto evangelico: Giovanni 1,6-8.19-28
Nel racconto evangelico di Marco manca ogni riferimento esplicito alla venuta del Figlio nella natura umana, prospettiva che sarà poi sviluppata da Matteo e da Luca dal punto di vista storico-salvifico e da Giovanni come riflessione teologica
In questa domenica, III dell’Avvento B, ne vengono proclamati del “prologo” i vv. 6-8, in cui Giovanni il battezzatore è presentato come “testimone di Colui che viene nel mondo, Luce che è Vita autentica e veritiera” (cf vv. 4-5. 9-10; 8,12 e 9,5), e i vv. 19-24 nei quali si descrive il tipo di testimonianza che egli rende al Cristo: è soltanto una “voce nel deserto” (cf Isaia 40,3), uno che immerge nelle acque del Giordano.
Ciò fa supporre che l’attenzione dell’ascoltatore/lettore vada rivolta a conoscere Colui che è ancora sconosciuto (cf v. 26b), che sarà sempre da ri-conoscere (cf vv. 29-34), e che lungo il racconto evangelico si manifesterà progressivamente come Colui che conosce intimamente ogni persona (cf v. 48; 4,10,26,42; 7,28-29; 8,19): chi da Lui è conosciuto sarà capace a sua volta vedendolo, di riconoscerlo, cioè di credere in Lui (cf 9,8-41 e il ricorrere del verbo conoscere in tutto il capitolo 10!).
Egli è in mezzo a noi come in incognita, uno sconosciuto e noi siamo sempre in ricerca di Lui per riconoscerlo ovunque ed in chiunque voglia manifestarsi.
Ambientazione liturgica
La III Domenica dell’Avvento quest’anno coincide con il 17 dicembre inizio della tradizionale Novena di Natale e dell’Avvento “natalizio”: irrompe l’annuncio celebrativo  della Presenza in mezzo a noi con la nascita del Figlio di Dio. 
È ancora Giovanni il battezzatore che indica in mezzo a noi Uno che va però sempre riconosciuto: è “l’Inviato del Padre”, annunciato ora presenza illuminante come già prima da Isaia [Evangelo
Colui che agisce investito dallo Spirito di Dio, porta un luminoso annuncio di gioia ed ha la potenza di guarire chi ha il cuore affranto; di far germogliare la giustizia con cui “riveste” i poveri, coloro che lo accolgono. [Isaia 61 – I lettura
Maria è la primizia di questa umanità nuova che accoglie in sé, estremamente povera, l’opera dello Spirito e vi dà, con gioia, il suo personale e totale assenso [Luca 1 - Responsoriale].
Anche in noi comunità di credenti, come in lei, possono trovare spazio la gioia, la lode, il ringraziamento… senza mai adagiarci nell’appagamento o nella delusione, sempre alla ricerca di un nuovo senso da dare all’esistenza umana: Dio è fedele e realizzerà la sua Pace in noi e in mezzo a noi. [1Tessalonicesi 5 – II lettura]
Accensione del III cero - La gioia dell’apostolo Paolo
Oggi è “la domenica della gioia”. 
Accendiamo il terzo cero 
accogliendo l’invito dell’apostolo Paolo
alla preghiera continua e al ringraziamento.
Non spegniamo in noi ed in mezzo a noi
Il fuoco dello Spirito:
saremo anche noi capaci di riconoscere Gesù, 
il Figlio del Padre,
come ha fatto Giovanni battista.

4 commenti:

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  2. Ascoltiamo all’inizio ancora il profeta Isaia:
    invita a gioire nel Signore che con il suo Spirito
    è presente e operante, Egli è luce che illumina e salva tutti,
    senza distinzioni.

    Così pregheremo nel canto di Maria che ha accolto in sé,
    con gratitudine, l'opera dello Spirito, primizia di nuova umanità: "L'anima mia esulta nel mio Dio".

    Rendere grazie è anche l’invito dell’apostolo Paolo ai Tessalonicesi: preghiera e letizia ci renderanno consapevoli e attenti
    per la venuta del Signore.

    Come ha fatto Giovanni il battista che, con umiltà,
    ha guidato verso il Signore, non affermando se stesso,
    ma indicando Lui come Redentore dell’umanità.

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  3. La gioia non si compra, è dono dello Spirito!

    L’annuncio di questa III domenica d’Avvento
    ci porta all’esperienza che tutto viene dal Signore,
    tra il nostro impegno e i nostri limiti.

    Apriamoci alla voce della Parola
    e rivestìti della salvezza
    saremo riflesso della Luce.
    Sintonizzàti con lo Spirito
    terremo sempre e comunque accesa la speranza
    foriera della vera gioia.

    Così, dal “basso”, la Chiesa di cui siamo parte
    darà “volto” allo Spirito che tutto feconda di vita nuova.

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  4. Signore dacci occhi per vedere in profondità così potremo riconoscerti in mezzo a noi

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