venerdì 1 dicembre 2023

Vicina è la Parola 3 – 24 dicembre 2023 Tempo dell’Avvento/B Abitare il tempo

Vicina è la Parola 
3 – 24 dicembre 2023
Tempo dell’Avvento/B

Abitare il tempo


Non è scontato che viviamo consapevolmente il tempo a noi presente; ad alcuni l’espressione non piace ma la ritengo indicativa di un atteggiamento responsabile, che dice la scelta e la volontà di esserci, ora… qui.
Evadere dopo aver nuotato in apnea o guidare “guardando costantemente il retrovisore” sono due modi di attraversare il vissuto sottraendosi a ciò che di prezioso contiene e che può farne un accadimento continuo.
Alcuni eventi sopraggiungono con l’effetto di scuoterci dal torpore o dalle continue distrazioni e ci trovano disorientati, incapaci di stabilire la rotta e la nostra posizione, tuttavia anche se ci colgono di sorpresa sono carichi di novità… ma solo chi sa scorgerla può accoglierla.
Guardare l’orizzonte davanti a noi per intravvedere una presenza inedita è un esercizio desueto, ma troppo necessario di cui abbiamo dimenticato persino il suono: vigiliare.
Questa attenzione ci permette di non farci passare invano, sotto il naso, persone e fatti e di ritrovare la direzione grazie ad una Presenza che non smette di “abitare” il tempo che noi riteniamo inospitale, che feconda i giorni per noi inutili, che illumina i tratti bui e minacciosi, che sussurra nel silenzio Parole di Vita.
AVVENTO E’…
Venuta
Dio viene, è venuto, 
deve ancora venire. 
Qualcuno viene perché è atteso. 
Attesa
Cosa attende oggi l’umanità?
Cosa attende oggi il tuo cuore?
Nel mondo gente attende
pane, giustizia,
futuro… gioia.
Se il tuo cuore è sazio
non c’è attesa
perché non c’è spazio
e tu sei sempre più solo. 
Presenza
Eppure è presente,
Lui è già qui, ora adesso. 
Ti è vicino, non te ne accorgi?
Non senti che il tuo cuore 
lo cerca perché ti ama? 
Che i tuoi occhi cercano 
il suo volto perché ti è Padre? 
Incontro
Lasciati raggiungere, afferrare,
lasciati amare:
la tua corsa nella storia 
avrà un senso
e sarai una scia di luce 
nelle tenebre di tanti 
che attendono.


Ambientazione liturgica
Il Signore ritornerà! 
Svegli! Preparategli la strada: testimoni della Luce venuta nel mondo, 
un Figlio è nato da una donna.


Nelle Liturgie domenicali di quest’anno ascolteremo la proclamazione del racconto evangelico di Marco e dunque anche nell’Avvento (ad eccezione della II e IV domenica). 

I brani EVANGELICI tracciano 4 tappe di un itinerario: 
Marco 13,33-37:
I - L’Annuncio della venuta finale e gloriosa è un invito alla vigilanza: 
stare svegli e pronti, operosi.
Marco 1,1-87:
IIPrepararsi adeguatamente: 
raddrizzare i percorsi della propria interiorità.
Giovanni 1,6-8.19-28:
IIIConcentrarsi su Cristo già presente tra noi: 
la conversione è convergere su di Lui.
Luca 1,26-38:
IVMaria, umanità totalmente accogliente alla venuta del Signore in lei.
Le letture dell’AT, quasi tutte di Isaia, sono profezie sul Messia e sul tempo dell’Inviato di Dio: un’epoca di pace universale in cui la salvezza verrà offerta ad ogni essere umano e a tutti popoli. Ognuno potrà trovare un nuovo rapporto con Dio, da figlio con un padre e, nello stesso tempo, tutti potranno sperimentare la gioia di essere salvati. Questo ci motiva a “preparare la via” alla sua venuta, soprattutto interiormente, rimuovendo gli ostacoli esteriori che possono impedire questo fruttuoso e rinnovante incontro. L’esperienza annunciata, e in qualche modo già da noi sperimentata, culminerà nella gioia: finalmente i poveri avranno un loro liberatore, ognuno sarà amato da Dio stesso come un figlio, una figlia!
Le Lettere APOSTOLICHE, di Paolo in particolare, ricordano alle comunità cristiane che sono protagoniste di una manifestazione assoluta del “piano salvifico” di Dio già annunciato dai profeti. Sono invitate dall’apostolo a diventare consapevoli di poter vivere un’esistenza sempre “nuova”, con una retta condotta, nella preghiera, nella gratitudine e nella solidarietà, attuando anzitutto in loro la salvezza operata da Gesù per ogni essere umano.
Visione d’insieme delle domeniche di Avvento/B
Dio ha già realizzato tutto ciò che aveva promesso di fare:
ha squarciato i cieli per venire incontro agli esseri umani,
ha perdonato le ingiustizie del suo popolo,
ha preso con forza le difese degli oppressi,
ha preparato in Maria la stabile dimora del suo Figlio.
Ora, Dio attende!
È in attesa, con noi, dei frutti: 
l’obbedienza della fede,
una vigilanza costante, 
il coraggio di cambiare, 
una vita nuova, autentica…
La voce del Battezzatore 
è oggi quella di chi ricorda a noi tutti quest’attesa di Dio
a cui Maria, con il suo assenso, ha già risposto con pienezza.
Deluderemo noi questa attesa?
Dio, in Gesù, è sempre fedele!
Gli apostoli Paolo e Pietro, nelle loro lettere, 
senza sosta ci spronano:
abbiamo tutti i doni per non desistere; 
per essere irreprensibili, in pace
per vivere nella gioia dello Spirito; 
confermati dallo stesso Vangelo.


4 commenti:

  1. L'attesa è un fiore semplice. Germoglia sui bordi del tempo. E' un fiore povero che guarisce tutti i mali. Il tempo dell'attesa è un tempo di liberazione. Essa opera in noi a nostra insaputa. Ci chiede soltanto di lasciarla fare, per il tempo che ci vuole, per le notti di cui ha bisogno. Lo avrà senza dubbio notato: la nostra attesa - di un amore, di una primavera, di un riposo - viene sempre soddisfatta di sorpresa. Come se quello che speravamo fosse sempre insperato. Come se la vera formula dell'attendere fosse questa: non prevedere niente, se non l'imprevedibile. Non aspettare niente, se non l'inatteso". (C. Bobin)

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  2. Luca Rubin - Rivestiti di Luce3 dicembre 2023 alle ore 09:47

    Non sono capace. Attendere, aspettare, desiderare mi chiedono energie che non ho... Mi vieni incontro Dio del primo passo e con me attendi, con me cammini, rendendomi capace di vegliare per Te, che sempre mi ami. (lucarubin.it)

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  3. Marco 13,33-37: I Domenica di Avvento/B
    La comunità dei discepoli e dei credenti, ogni volta che si avvicina alla celebrazione della Pasqua nell’Eucaristia, vede in qualche modo preannunciarsi “la fine” che è in realtà “il fine” di tutto, anche del suo itinerario quotidiano di fede: è sicuro, il Signore tornerà!
    Questa è la certezza che incoraggia, senza però dare nessuna sicurezza: sarà un ritorno improvviso, inatteso e per questo non bisogna farsi cogliere di sorpresa.
    Il discepolo, il credente, deve essere pronto e sveglio, come una sentinella per tutti gli altri che vivono nelle stesse realtà.

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  4. 3 DICEMBRE - DOMENICA I/B
    Isaia Salmo Paolo Marco
    63,16-19;64,1-3.8 79 1Corinzi 1,3-9 13,33-37
    Dio scenda tra noi Il Giorno del Signore State svegli!
    VIGILARE È ATTENDERE IL SIGNORE CHE VIENE

    Il Signore ritornerà e affida a noi, come già ai suoi discepoli, il compito di stare svegli e pronti perché non sappiamo quando sarà il momento della sua definitiva venuta.
    Essa però è certa, siamo noi che dobbiamo desiderarla e implorarla, nella speranza, senza porre in altro la nostra fiducia.
    È come il ritorno di un Padre: se noi ne abbiamo nostalgia, Egli ci verrà incontro e noi potremo come figli nuovamente stringerci a Lui.
    La Parola aprendoci a questa conoscenza e a questo rapporto, fa scaturire in noi un desiderio sempre nuovo di vita piena, perché è il Figlio inviato del Padre che ci rende saldi fino al suo ritorno e compie per tutta l’umanità le promesse di Dio.


    Accensione del I cero – profeta Isaia

    Quando di notte
    si lascia accesa una luce in casa
    significa che stiamo aspettando l’arrivo di qualcuno.
    Noi ora accendiamo questo cero
    ascoltando il Profeta Isaia
    che ci invita alla fiducia
    nel ritorno del Signore:
    Egli verrà e ci salverà,
    ci stringerà a sé
    come un padre abbraccia i suoi figli.

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