“LE PAROLE… LA PAROLA”
16 Agosto 2020 (Domenica XX TO/A)
Isaia 56,1.6-7 – Salmo 66 – Romani 11,13…32 – Matteo 15,21-28
Ogni fede è straniera.
Anche Gesù non degna nemmeno di uno sguardo questa straniera che lo importuna, distraendolo dal suo “ritiro”, andandogli dietro gridando. Il suo atteggiamento scoccia anche i discepoli che, come il loro solito, vogliono liberarsi in fretta di quest’altro fastidio.
Ma il vero problema ce l’ha Gesù: quel grido implorante e disperato gli fa intravvedere un nuovo orizzonte del suo stare con noi: senza confini, per tutti!
Gli avanzi e le eccedenze per la mensa caritas, le briciole della nostra elemosina non son più buone nemmeno per i cani, ma pur sempre per gli stranieri, soprattutto se immigrati. Ma non è di briciole la fiducia della cananea se il Signore la riconosce “grande”.
Lei desiderava sopra ogni altra cosa la guarigione di sua figlia, e una volta tanto il desiderio si realizza. Lui nemmeno sembra volerci assumere la responsabilità dell’insperata e prodigiosa guarigione.
Lei felice torna a casa e Lui si trova a casa nella zona “offlimits” di Tiro e di Sidone.
Siamo tutti stranieri nel nostro percorso di fede e anche Paolo, finalmente, lo ha capito e lo riconosce, scrivendo ai cristiani di Roma, rinunciando alla pretesa di “conversione” dei suoi consanguinei.
Dio non conosce confini e non esclude nessuno, è misericordioso, ha a cuore ogni umana miseria.
Roberto
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