venerdì 24 luglio 2020

“La conversione pastorale 1 (La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa)

Castel Frentano, 23 luglio 2020 

“LA CONVERSIONE PASTORALE” 

Il 20 luglio u.s. la Congregazione per il Clero ha pubblicato un documento “
La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa” (29 giugno u. s.). Devo dire che la sto leggendo, dopo una prima scorsa sommaria, quindi queste annotazioni hanno questo sapore e valore. In seguito scriverò qualcosa di più.
1.  Anzitutto ci voleva proprio, dopo questo periodo così drammatico ed ora problematico, un intervento “ufficiale” della Chiesa cattolica ma forse non ci aspettavamo questo!

 2. La valutazione di un documento come questo dipende sempre dalle aspettative di chi legge e comunque occorre sempre un approccio molto aperto e libero. “critico” per accogliere tutto il positivo che c’è e così cogliere, al di là di quanto esplicitato anche quello che “non si dice”, e intuire le prospettive su cui si apre e i passi possibili da intraprendere.

 3. Il titolo con cui si presenta “La conversione pastorale…” forse è un po’ pretenzioso, infatti ad un primo sguardo si articola più come “indicazioni giuridiche” o un “prontuario parrocchiale” su ruoli e mansioni, di carattere organizzativo… Sarà una sfida capire quale “inversione di direzione” (dal latino), di tendenza” propone, quale cambio di percorso (per rimanere all’origine ebraica del termine) o di mentalità (riferita a quella greca).

 4. In questa “epoca francescana” si parla spesso di “cambio epocale”, di “paradigma”… vedremo un po’ meglio se questo testo ci aiuterà in questa “conversione”.

5. Un primo sguardo l’ho dato alle note a piè di pagina  (deformazione dagli studi svolti con maestri illuminati, anche se  p. Calcaterra o.p. soleva dire che la prima cosa da guardare di un libro fosse il prezzo!).  Per 39 volte si cita il magistero di papa Francesco, quasi  sempre Evangelii Gaudium (gli altri papi come Paolo VI, Giovanni  Paolo II, Benedetto XVI rarissime volte); i documenti del Vaticano
II 8 volte (!); il CJC 86 volte, a conferma del carattere normativo.

6. Per i lettori “scaltri” l’indice o il sommario sono una buna scorciatoia, ma pericolosa… però l’Introduzione è composta di soli 5 numeri (1-5), al tema della parrocchia si dedicano 36 numeri (6-41) anche se con titolature e angolature diverse (missione – evangelizzazione e poveri – strutture) e così arriviamo a 42, su  124 nn., parlando delle “ripartizioni interne alla diocesi”.
Si tratta di una denominazione insolita (io la vedo qui per la  prima volta, ma posso anche non fare testo!) forse sarebbe stato  meglio usare “articolazioni interne” o “articolazioni intermedie”?
Ci vorrebbe qualche pastoralista che si esprimesse.
Comunque di queste “ripartizioni” si parla, a dire il vero in  modo un po’ confuso, per 20 numeri (42 – 61) per poi dare il via   per ben 39 numeri alle Forme ordinarie e straordinarie di
affidamento della cura pastorale della comunità parrocchiale (62-100).
Il documento si chiude con 16 numeri dedicati agli organismi  di corresponsabilità ecclesiale (101- 117), con 4 alle oblazioni per  sacramenti e altro (118-121) e gli ultimi 3 alla conclusione (122- 123), che come il solito si collega all’ introduzione e affida il tutto  all’intercessione di Maria, in questo caso “Madre   dell’Evangelizzazione” (124).

7. Non è difficile individuare le diverse “mani” che ci hanno  lavorato, e forse anche “l’approvazione di papa Francesco” (il 27  giugno u.s.).

8. Adesso mi inoltrerò nella lettura più dettagliata, ma sinceramente credo che due parole sulla “comunità cristiana”, la sua vita interna e la sua presenza esterna, ci sarebbero state utili. Sembra che nonostante la sua crisi “conclamata” la parrocchia continui ad essere ufficialmente riconosciuta come unico luogo nel quale fare “esperienza di chiesa”, ma giustamente alla parrocchia è dedicato il documento fin dal titolo e meno male che si è dato questo limite! 

Roberto

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